Rieccoci, rincominciamo la stagione….dalle scarpe. Quali? A1 o A2 o A3 o A4 e perchè?
In precedenza abbiamo parlato della classificazione delle scarpe che riassumo brevemente in : (A1) Superleggere-Gara, (A2) Intermedie, (A3) Massimo Ammortizzamento, (A4) Stabili, rimandando all’articolo la descrizione di ognuna. Considerando che i runner seriali sono più maniacali dei killer, provo a prendere in considerazione nella scelta delle scarpe fattori prima tralasciati o affrontati diversamente. Se in precedenza avevo solo elencato le categorie che le aziende fanno delle proprie scarpe e le modalità principali con cui sceglierle, vorrei indicare ora invece COME affrontare la scelta con semplicità e qualche curiosità che ci potrebbe invece far sorgere dei dubbi.
Ho già accennato al fatto che i criteri FONDAMENTALI siano essenzialmente due per un neofita. Scelta sulla base del proprio peso – Talvolta (di rado per fortuna) capita ancora di vedere nelle strapaesane atleti pesi massimi magari anche di età avanzata con ai piedi le scarpe di categoria A1 (superleggere) che fanno un evidente errore di valutazione di se stessi oltre ad essere ridicoli. È ovvio infatti che una scarpa con determinate caratteristiche elastiche, costruita e studiata per risposte specifiche a determinati ritmi di corsa e per specifici pesi (e piedi) di atleti evoluti, non risponde al medesimo modo se calzata da un runner in sovrappeso. Il consiglio è quindi quello di seguire le classificazioni già indicate ricordando che le A1, per definizione poco ammortizzate, adatte a gare ed allenamenti di atleti leggeri (meno di 70kg), veloci e molto veloci non sono adatte ai runner pesanti, ai pronatori ed ai lenti che devono assolutamente evitarle, anche in allenamento. Stesso discorso vale per le A2 con la differenza che le più tecnologicamente avanzate possono essere usate in determinate condizioni di allenamento o per gare brevi anche da runner più pesanti e lenti.
Scelta sulla base del proprio tipo di appoggio – Dopo aver superato il primo scoglio (non facile) del proprio peso, passo ad indicare la scelta che andrebbe fatta come primaria nel caso in cui ci siano reali problemi di appoggio (pronato, neutro o supinato). Chi infatti presenta uno dei due problemi e si avvicini alla corsa, dovrà prestare molta attenzione nella scelta e rivolgersi verso le rimanenti categorie A3 ed A4 nei casi più estremi. Le massimo ammortizzamento (A3) sono in assoluto le scarpe più utilizzate dai runner in quanto adatte ad un ampio pubblico, sia ai più lenti, sia ai pesi medi, sia a chi presenta un appoggio cosiddetto in inversione (tendente alla supinazione). Per chiudere le A4 sono adatte ai runner più pesanti ed i pronatori, mentre i neutri e i supinatori dovrebbero evitarle.
Ed ora un po’ di energetica collegata sempre alle nostre tanto care scarpe e qualche piccolo e semplice calcolo per aggiungerci dei dubbi nella scelta. Il consumo energetico nella corsa dipende infatti dalla distanza percorsa, dall’economicità del gesto (fattore variabile) e ovviamente dal peso del runner stesso. In sintesi possiamo dire che il consumo si può calcolare in circa 1kcal x kg di peso x km percorsi a cui ovviamente va aggiunta una variabile dipendente dall’economicità della corsa. Mentre l’economicità della corsa solitamente è tanto minore quanto maggiore è il livello di allenamento, nel peso dell’atleta non bisogna scordarsi di metterci ahimè quello ….. DELLE SCARPE!! Bisogna considerare infatti che 100 g di peso in più nelle scarpe equivalgono a circa mezzo kg di peso in più in vita!! INCREDIBILE. Forse non è così sconveniente correre scalzi?? Per fortuna la tecnologia ci viene incontro: una scarpa con una buona struttura elastica infatti può diminuire i consumi fino al 2,5% rispetto ad una scarpa completamente priva di elasticità o al piede scalzo. Ragionando su questo fatto verrebbe immediatamente da dire che anche a livello energetico sarebbe molto più vantaggioso usare scarpe super leggere. Purtroppo il vantaggio sarebbe SOLAMENTE quello a livello energetico mentre diverrebbe estremamente svantaggioso a livello biomeccanico con conseguenze dannose probabilmente di entità superiore rispetto ai vantaggi in chi non possiede una meccanica più che perfetta.
Buone corse